a cura de Il piacere di lavorare
Nel 2021, nonostante tutto, le aziende in Italia hanno continuato ad assumere (anche a licenziare o chiudere i battenti bene inteso), ma le nuove assunzioni sono state per 2/3 a tempo determinato: circa 450.000. E’ un fatto comunque positivo? E’ invece un dato di cui preoccuparsi? Certo, incertezza ed insicurezza riguardano ormai non solo i lavoratori, ma pure le imprese. Va però anche detto che dall’inizio della pandemia il numero degli under 40 che ha deciso di licenziarsi per aspirare ad un lavoro migliore, più omogeneo alle proprie aspettative, è aumentato del 26%. Viviamo questa contraddizione: abbiamo il numero più alto di inattivi e, al tempo stesso, tante persone che cercano un lavoro migliore e che spesso riescono anche a trovarlo. La testimonianza di una lavoratrice: “una volta cambiato lavoro, mi sono detta che avrei potuto farlo prima”.
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